Qualche settimana fa ho iniziato il discorso, in questo post.
Parlavo di esperimenti, di intenzioni, di un posto incantevole chiamato "La finestra sul lago".
Non servono grandi descrizioni, basta seguire il profilo instagram di Serena @finestrasullago per rendersi conto della magia del suo B&B, della vista mozzafiato, della cura per i dettagli, delle colazioni da leccarsi i baffi.
Sostanzialmente servivano due cose: una freccia e un'insegna.
La freccia : per decidere quale direzione prendere.
L'insegna: per capire quando si è arrivati nel posto giusto.
Dici poco ... a me, una che difficilmente sa dove deve andare e tanto meno quale strada prendere per arrivarci.
Ma Serena ha avuto fiducia nel suo istinto e nelle mie capacità.
E io devo ammettere di aver imparato, tra pialla, seghetto, raspa e pennello, qualcosina in più sulle strade giuste da imboccare.
In fondo ci si capisce, io e lei, adoratrici di cose belle e bellissime, con il ticchio dei particolari, la fissa dell'aria salubre e la venerazione per le cose semplici (e per la cioccolata).
Ma accomunate, più di tutto, dal non potersi fermare MAI.
Davanti ad una meraviglia. Forse. Ma giusto un attimino.
Poi via di nuovo, senza passare dal via. Si tratta di una sorta di frenesia intercostale che ti impedisce di sostare o forse di un difetto congenito del meccanismo di rallentamento dei neuroni. Non so.
Chi si assomiglia si piglia, così si dice, e dalle nostre due teste mescolate ecco cosa è venuto fuori:
Dopo uno studio approfondito dell'ambiente e un "assaggio" delle sue usanze...
... dopo il progetto...
... dopo la realizzazione del manufatto...
... dopo il trattamento del fondo ...
...dopo la decorazione...
... dopo un tentativo di fuga con il bottino ...
... dopo le rifiniture ...
Eccola.
LEI.
La freccia