Avrei tanto voluto lamentarmi di roba mista, del tempo che fugge via, della mezza stagione che non esiste più. Volentieri vi avrei spiegato l'impazienza e il tormento interiore che questa vena artistica porca miseria mi provoca dentro, e quante belle frasi ad effetto mi sarei inventata stordita dalla scoperta di aver raggiunto per davvero i quarant'anni anagrafici.
Ma no, poi ho pensato, no dai. Che di gente che si lamenta è pieno il mondo sù. Ho pensato che avrei fatto più bella figura a star zitta e passare ai fatti ecco. Il minimo indispensabile.
Ho un sacco di arretrati e vorrei rinfrescare un pò il blog, per cui parto da lontano e vi racconto la storia di questo pezzo di legno.
E' un lavoro che risale all'estate scorsa (ve l'ho detto che ho un pò di arretrati... ), un giorno di luglio per la precisione, o forse agosto, io non me lo ricordo (per via dell'età, ovvio).
Comunque, dicevamo, un pezzo di compensato marino, una di quelle assi belle toste che non si svirgola con l'umidità e resiste allegramente alle intemperie per capirci. In più stilosissimo, pieno di venature profonde da seguire con la punta delle dita, un pezzo di legno con un fascino magnetico se mi capite (ditemi che mi capite,...).
Igor e Giusy avevano bisogno dell'insegna per il loro B&B e nella loro testa immagine e nome si erano fatti nitidi già da un pezzo.
Ho carteggiato, disegnato, dipinto, dorato, ricarteggiato, smaltato e aggiunto un paio di ganci d'acciaio. "La Civetta" è nata così, grazie ai nonni che si sono portati i miei bambini in gita in un giorno di luglio per la precisione, o forse agosto, io non me lo ricordo (per via dell'età, ovvio), e mi hanno lasciato otto ore di solitudine per darmi il tempo di fare quello di cui avevo più bisogno quel giorno lì. Dipingere.
Ho usato smalti all'acqua su compensato marino, la dimensione è 60x80 circa e il B&B di Giusy e Igor è questo gioiellino qui.