domenica 30 marzo 2014

preview pasquale

Sarà che ad aspettare proprio non sono capace. Ci sono delle volte che ho voglia di dipingere e davanti alla tela bianca mi blocco. Avrei una voglia matta di mescolare colori ma mi manca il soggetto, la storia, il motivo per incominciare. E allora entro in un circolo vizioso in cui la mia mente inizia a camminare senza una direzione e prova a fare delle associazioni di immagini che non hanno nemmeno molto senso. Cerco idee su internet, cerco facce tra le vecchie foto, cerco un messaggio di incoraggiamento tra i grandi pittori, passo ore, giorni, settimane a inseguire luci lontane in cerca di quella che decreterà il verdetto finale.
E' sempre così, ma io lo so come sono fatta e so che senza affannose ricerche non mi gusterei allo stesso modo il risultato. Devo riempirmi le orecchie di rumore prima di decidere che è di un gran silenzio che ho bisogno.
Tanta fatica neuronale, forse anche sprecata... magari aspettandola con un caffè e due biscottini LEI sarebbe arrivata lo stesso senza tanti giri di parole. LEI, l'ispirazione.

Ma voi dove la trovate l'ispirazione? La cercate, la aspettate, la inseguite o la invitate per una merenda? Per favore, sono curiosa, fatemelo sapere...

Questa volta la mia, dopo lungo cercare, si è fatta viva una sera all'ora di cena. Ecco un preview del mio tema pasquale 2014. 


mercoledì 26 marzo 2014

Inaugurazione della pagina "mural"

Ogni tanto mi capita di dipingere un muro. Mi piace da matti. Mi piace la superficie stabile, non è come una tela che sotto al pennello vibra e se pigi si piega. Il muro è muro, è indiscutibilmente solido e puoi pennellare quanto vuoi che tanto sei sicura che sempre lì rimane, al suo posto.
Sarà per quello che mi piacciono tanto i muri, perchè in questo mondo di incertezze loro sono una sicurezza.
E poi perchè ho sempre pensato il mio lavoro in stretta connessione con l'arredamento, con la personalizzazione degli ambienti, con il "lifestyle" come si dice oggi. La casa deve avere un'impronta che ce la faccia sentire proprio nostra e vestirne i muri è il modo più immediato che abbiamo per farcela assomigliare.. E così dopo aver più e più volte dipinto i muri della mia cameretta da adolescente a seconda dell'umore del giorno (i miei genitori contentissimi...), ho iniziato a dipingere anche i muri degli altri, camere, camerette, saloni e poi locali pubblici, ristoranti, caffetterie.

Ho aggiunto la pagina "Mural" se volete curiosare tra i miei muri: è incompleta e forse lo rimarrà, qualche fotografia la devo ancora aggiungere perchè devo tornare in loco a scattarla, qualche altra non la aggiungerò mai perchè i bambini sono cresciuti e il muro non esiste più.
Perchè il vestito che stà stretto si cambia e se la nostra casa non ci assomiglia più bisogna cucirgliene addosso uno nuovo.











sabato 22 marzo 2014

Epic Fail - divertimento per "errore"

Quando ho letto di questa rubrica di Cappello a Bombetta ho pensato di dover per forza dare il mio contributo in qualche modo. Anzi, mi sono proprio sentita chiamata in causa perchè a proposito di cose fatte stò messa bene, ma quando si parla di cose DISFATTE e RIFATTE e poi RIDISFATTE e RIRIFATTE non mi batte nessuno.
Ve la ricordate la gomma mezza blu e mezza rossa, quella che da una parte cancellava la matita e dall'altra la penna biro? Ecco, ne avrò consumate a chili di quelle gomme e quanti fogli bucati... non perchè sbagliassi a fare le addizioni (in realtà ero anche un pò secchiona), ma semplicemente perchè i puntini sulle I non mi riuscivano perfettamente centrati o perche la gambetta lunga della Q non mi veniva come dicevo io. Una questione di estetica. Anche lì. Ma questo è un altro discorso.

Tornando all'argomento di oggi, gli Epic Fail, vi racconto il mio.
Ormai l'uncinetto mi ha ingabbiata, è la mia arma, il mio diletto, il mio mio tormento, non passa sera senza che io metta insieme almeno un paio di giri ristoratori, che mi riposi gli occhi su quei gomitoli colorati. Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo e alla fine, anche io come molte colleghe "crafter", ho ceduto alla tentazione della fettuccia. Poca fatica, grande risultato, con un uncinetto del diametro di quello di un mignolo in quattro minuti fai una catenella che fa il giro del paese.
Ecco, se vi venisse voglia di provare, MAI MAI MAI mischiare tre fettucce di spessori diversi per fare un tappeto per il bagno a maglia alta. Ho comprato della fettuccia  a buon mercato prodotta da chissachì, non male come materiale, peccato che non mi è venuto in mente subito di confrontare le tre tinte e così a lavoro ultimato avevo questo tappeto a onde, carino nella trama e nei colori, ma inguardabile nella forma, anzi sarebbe meglio dire nella NON-forma. E poi diciamocelo.. un tappeto così pesante in bagno non è il massimo, dopo una settimana l'ho lavato (40° in lavatrice senza problemi, ottimo, per carità), ma ci ho dovuto perdere una seconda settimana ad aspettare che si asciugasse.
Così ho convocato a rapporto la parte della famiglia sotto il metro e dieci, loro sì che ce l'hanno nel DNA il gene vandalo e quindi hanno accettato di buon grado la mia richiesta di aiuto. Concentrati in questa follia distruttiva, tira di qua, fai su di là, abbiamo riavvolto il nastro e ricomposto i gomitoli.  E' stato entusiasmante, questa volta è stato molto più divertente il DISFARE che il FARE, abbiamo passato una mezzora serena e produttiva impegnati in un'attività a dir poco liberatoria!
Mi è piaciuto così tanto che magari domani tiro fuori i maglioni vecchi e giù a disfare...
Comunque alla fine, con tutta quella fettuccia recuperata ci ho fatto dei bei cesti contenitori di misure diverse, cinque per la precisione: due grandi per le riviste, uno medio per i  trucchi, altri due per i prodotti da bagno... perchè alla fine è lì che sono finiti, nel bagno dove doveva stare il tappeto!
Ho avanzato anche il materiale per un sesto cestino.. credo che lo farò bello capiente così poi ci metto dentro le gomme rosse e blu...



Cara Serena Bombetta, l'essere umano "ha da sbaglia'". E vabbè. Poi persevera. E vabbè.  Però che noia.
Creare, trasformare, plasmare, modellare, distruggere e poi ricostruire.. ecco qual'è la parte divertente dell'Errore, la parte che ha il potere di darci coraggio, felicità, soddisfazione, la parte che può essere rifatta all'infinito, la parte che cambia e che Ci cambia ogni volta. Perchè se non impariamo dai nostri stessi errori allora cosa li facciamo a fare?!

mercoledì 19 marzo 2014

Passioni condivise

Ho già ampiamente parlato qui di come e di quanto il diventare mamma influisca sulla visione che abbiamo del mondo intero. A volte può servire come spinta per diventare grandi e invece altre volte con questa scusa torniamo anche noi un pò bambine.

A Leonardo (che ha quattro anni, anzi quattroemezzomaquasicinque) piacciono le macchine. Gli sono sempre piaciute: a due anni per convincerlo a fare a meno del pannolino abbiamo dovuto comprargli Quattroruote in edicola, così poteva sedersi come i grandi sul wc. A due anni e mezzo quando a spasso con gli amichetti passavamo per una strada trafficata, mentre tutti gridavano "brum brum" lui con gli occhi che brillavano le invocava per nome: "Audi" "Dienvu'" (su questo dobbiamo ancora lavorarci..) "Panda-nuova",  "Panda-vecchia", "Maserati", "cinquecento" e così via. Al Giovedì Grasso tra cavalli, costumi, arance volanti e un drone che ci volava sopra la testa, lui , noncurante, dava le spalle al mondo perchè doveva guardare l'Alfa della polizia con la pantera disegnata sopra. Ecco, per farvi capire il personaggio.

E' una passione tutta sua perchè nessuno in famiglia si interessa più di tanto all'argomento, noi possiamo solo guardarla crescere in lui e farci contagiare dal suo entusiasmo. E certo, perchè io mi sono fatta contagiare. Ho imparato anche il nome di qualche modello, cosa credete... ma mentre lui nelle macchine ci vede potenza, velocità e rumore, io ci vedo riflessi, cromature, linee sinuose, sfumature morbide. E quale poteva essere il risultato dell'equazione?

addizione copia
 
Leo's Company olio su tela 60x100cm




lunedì 17 marzo 2014

Prospettive e Orizzonti

Oggi ho cambiato il logo. E qui ve lo voglio spiegare. La vedete quella bella macchinina americana d'epoca rossa, nascosta sotto quel pesante telo? Ecco, l'ho vista per davvero, nel senso che è stata ritagliata da un dipinto che ho fatto nel 2009 tratto da una fotografia scattata un pò di tempo prima, scattata da me, intendo.
Imaginatevi la scena: sono in macchina su questo magnifico tratto di strada costiera chiamato "Big Sur", la strada californiana dei surfisti che costeggia il Pacifico. Il panorama è mozzafiato, c'è un bel venticello fresco e sul ciglio della strada ogni tanto si può vedere un pittore "en plein air" che si dà da fare con cavalletto, tela e colori per ritrarre questo spettacolo in tutta la sua magnificenza. E la vedo. Non guardo la pittrice, guardo la macchina e mi chiedo: ma con questo tesoro sotto il naso come fa questa qui a perdere tempo dietro a un punto lontano dell'orizzonte?
così ho capito non una, ma due cose fondamentali che tra l'altro fanno a cazzotti l'una con l'altra. 

LA PRIMA.  è tutta questione di punti di vista: quello che per me è speciale per un altro può essere la norma, magari la signora in questione è già stufa della sua macchina rossa, chi lo sa se non l'abbia già dipinta cento volte.. o magari la scena non avrebbe avuto per me quel forte impatto se la macchina non fosse stata coperta o se il baule fosse stato chiuso... e mille altre variabili. Insomma, a seconda di chi guarda e da che prospettiva lo fa le possibilità si mescolano, cambiano i significati e il risultato si trasforma.

LA SECONDA. davvero bisogna cercare così lontano? davvero abbiamo questo bisogno costante di spingerci al limite, di scavare sempre più a fondo, di scalare montagne sempre più alte per trovare l'ispirazione giusta? A volte basta prestare la giusta attenzione a quello che abbiamo sotto gli occhi per trovare quello che cerchiamo, saremmo molto più felici e avremmo risparmiato un sacco di energie.

Fatto sta che alla fine la macchina l'ho dipinta io. E il sedere della signora pure.

il dipinto..
2009 Big Sur olio su tela 50x100cm

..e la fotografia...

venerdì 14 marzo 2014

Spring Colours

La mezza stagione non esiste più… e chi l’ha detto? Esiste eccome solo che dura pochissimo, a volte poche ore e magari a giorni alterni. Prendiamo al volo questi tiepida settimana di marzo e facciamo finta che sia già primavera… io mi porto avanti e a casa mia dichiaro ufficialmente finita la stagione invernale! Lo so, è ancora prestino, ma con questi colori non viene voglia anche a voi di fare lo stesso?

Serie di 4 pannelli di 20x20x1cm preparati con un fondo a smalto acrilico e dipinti con colori a olio.
In questo post potete dare un'occhiata al progetto iniziale.


DecoPanels  “spring colours”
rosa tulipani
magnolia peonia


P.S. Prima o poi mi piacerebbe aprire uno shop online, ma se nel frattempo foste interessati all'acquisto o a qualche info aggiuntiva non esitate a contattarmi, grazie!

mercoledì 12 marzo 2014

Non chiamateli Falsi

Nell'ormai lontano 1997, dopo aver iniziato la facoltà di disegno industriale con scarso successo da qualche mese, mi resi conto che quello che in realtà volevo fare nella vita era dipingere, solo quello. L'ho scoperto così, mentre copiavo il "centomilalire", questo cesto di frutta di Caravaggio, su un pezzo di muro della cucina dei miei genitori. Loro contentissimi. All'epoca è stata un'illuminazione che mi ha fatto lasciare la facoltà su due piedi a favore dell'Accademia di Belle Arti, oggi è un' immagine sfocata che mi ricorda puntualmente che nonostante tutti gli sbagli, i ripensamenti e gli insuccessi, sono stata io a scegliere la mia strada , in piena coscienza (.. anzi, forse in piena incoscienza). Se quella strada fosse quella giusta o meno me lo stò chiedendo ancora oggi dopo quasi due decenni, fatto stà che quel dipinto è stata la mia prima copia e Caravaggio il mio primo Maestro.

1997 Cesto di frutta di Caravaggio tempera acrilica su muro

Tutto un giro di parole per dire che ho finalmente attivato la pagina "Copie" in cui ho raccolto le riproduzioni che ho dipinto dai tempi della scuola fino ad oggi.
Ognuno di questi dipinti mi è stato commissionato da estimatori dei pittori in questione. Devo ammettere che ogni pennellata è stata per me fonte di grande soddisfazione e di assoluta devozione perchè ho imparato tanto da ognuno di questi grandi artisti ; fare queste copie è stato un pò come essere loro allieva.. quindi per favore, non chiamateli solo "Falsi"!
Date pure un'occhiata alla pagina e magari lasciate anche un commentino, non potrò che esserne felice.


lunedì 10 marzo 2014

Atelier da sogno

La colonia di virus che molesta gli abitanti di casa nostra da mesi proprio non ci dà tregua, via uno avanti un altro, per ora sembra che io sia l'unica a opporre resistenza (... e incrociamo le dita!). Certo che con due under 5 e un over 35 che vagano lamentosi per queste stanze sembra davvero impossibile concludere qualsiasi cosa, mai che si riesca a stendere un bucato senza mille interruzioni, figuriamoci a lavorare! 
Allora mi sono fatta un piccolo viaggio mentale, uno di quelli che anche se ti interrompono sul più bello poi puoi riprendere da dove eri rimasta...
Avere un posto dove poter sfogare la propria creatività è una fortuna di pochi da non sottovalutare, io per anni ho dovuto dipingere al tavolo della cucina ed era più il tempo che ci mettevo a tirar su e giù baracca e burattini che quello che poi alla fine potevo dedicare alla pittura! Ora ho un posto tutto mio, un'angolo in una stanza che doveva essere il Mio Studio, ma che per ovvie esigenze di menage familiare è diventata la stanza del Computer, del bucato, dei giocattoli e di tutti gli oggetti che ancora non hanno trovato una collocazione nel resto della casa ..
E così il mio "Atelier" attualmente consiste in un tavolo vecchio con un lenzuolo brutto buttato sopra e la mia tavolozza è un piattino di plastica di quelli recuperati dall'ultimo compleanno festeggiato..
Prima o poi mi piacerebbe organizzare una stanza intera per i miei pasticci, mi accontento anche del mio angolino ma deve essere ben attrezzato. Ecco, aspettando quel giorno mi sono fatta un'idea di come dovrà essere il mio Studio...


.atmosfera rilassante

1.Colori neutri...

industriale..

2.stile un pò industriale...

essenziale

3....un tocco raffinato...

...onirico..

4....un'atmosfera rilassante...
...festoso...

5.... ma anche festosa...

... arioso

6....tanta tanta tanta luce...

...femminile

7....una nota femminile...

maschile

8....ma anche un pò di rigore maschile..

E per voi, come deve essere il luogo ideale per lavorare, creare, immaginare?

sabato 8 marzo 2014

Deco Panels

Ho già spiegato qui come fare per avere un certo tipo di supporto per dipingere, ma ancora non vi ho fatto vedere che cosa ci si può fare... Ecco, io per esempio li uso così:

cosa sono i Deco Panels ?
  • sono pannelli in mdf
  • spessore di 1cm 
  • dipinti a olio con inserti in foglia d’oro
  • Tutti i pannelli sono dotati di un foro nella parte posteriore per essere appesi al muro senza gancetti
  • Le dimensioni possono variare a seconda del soggetto e della necessità
  • Ogni opera è unica e originale perchè interamente realizzata a mano

Ecco alcuni esempi…

Kitchen Deco Fruits-
pesca (2)uva15x15 pere (2)ciliegie15x15 mandarinipesca20x20 pera15x15albicocca 15x15
pesca15x15 arancio 20x20 meleverdi 20x20 mele 20x20
fichi 20x20 due pere 20x20 caco20x20 2mele20x20

Questa è solo una piccola parte, se volete vedere il resto della galleria potete andare nella pagina "Deco Panels" che inaugurerò ... aspetta un attimo.. ecco, ORA!!

giovedì 6 marzo 2014

work in progress -quadretti floreali-

Il mio obiettivo della settimana, come avevo anticipato qui, era quello di portare a termine una serie di quattro quadretti floreali molto primaverili. La settimana è stata intensa e non stiamo a contare gli imprevisti quindi anche se la cosa mi disturba assai non so se riuscirò a finirli per il termine che mi ero prefissata...
Mi perdonerò? E a voi, succede mai di pretendere un pò troppo da voi stesse e di dovervi delle scuse di conseguenza?
Ad ogni modo, ecco come proseguono i lavori...

martedì 4 marzo 2014

Il mio carnevale

Martedì Grasso. Mi sembra a dir poco doveroso spendere due parole sul carnevale, ma non su un carnevale qualsiasi, bensì su quello che per gli eporediesi è un'istituzione, "IL" Carnevale, quello che ognuno dovrebbe vivere o almeno vedere almeno una volta nella vita: il Carnevale di Ivrea.
Premetto di averlo sempre vissuto solo da osservatrice, ho partecipato sempre al giovedì in maschera e alla sfilata del sabato e da qualche anno neanche più quello, ma solo un paio di volte da ragazzina mi ricordo di aver fatto la conta dei lividi al mercoledì.
Non starò a perdermi nella storia perchè non finirei più di parlare della bella Violetta, del generale, degli Abbà, della nascita di ogni squadra di aranceri, se volete conoscere i dettagli potete andare a rovistare qui, Quello che mi interessa descrivere è la magia che si respira a Ivrea in questi giorni.  Ivrea "la Bella" diventa ancora più bella con striscioni, bandiere, cerimoniali e colori. Qui si sentono solo tamburi, pifferi e zoccoli di cavalli, piove spremuta e l'odore è quello di arance schiacciate miste a cacca di cavallo, un'elisir adrenalinico che per settimane si sentirà ancora per tutta la città malinconica è sarà l'unica cosa a riportarci indietro a questi giorni. Lo so, sembra disgustoso, ma non lo è, ve lo garantisco, è caratteristico! L'atmosfera è frizzante dopo mesi e mesi di attesa in cui ognuno ha preparato il proprio compito, si può dire che il carnevale duri tutto l'anno tra riunioni, prove, pranzi, feste, elezioni, per poi culminare qui, all'apice, tra il giovedì grasso e il martedì successivo. I cavallanti iniziano ad allenare i cavalli mesi e mesi prima, li nutrono, li coccolano e preparano finimenti e paramenti spettacolari, le squadre a piedi e sui carri preparano divise, colori e strategie, le figure storiche diventano i veri dominatori della città e si godono la gloria del loro passaggio. Tutti partecipano, la tradizione è talmente radicata che mio figlio di 4 anni all'asilo ha imparato la storia del carnevale e mia nipote della stessa età a due anni cantava già la canzone di rito sotto la doccia! Tutto in questi giorni assume un che di solenne, di medievale, è un momento di festa, ma vissuto con una serietà esemplare.
Gli avventori purtroppo riescono a vedere solo una parte di tutta l'architettura del carnevale e i telespettatori ancora meno visto che la cosa che risalta ai telegiornali è il numero di caduti (da arance) finiti in pronto soccorso. Bisognerebbe viverlo tutto per capirlo nel profondo, dal 6 gennaio per l'uscita del Generale fino alla sera del martedì grasso quando, dopo l'abbruciamento dell'ultimo scarlo, la marcia funebre commuove la folla e non si riesce a sentire altro suono se non quello dei pifferi in marcia.
Ho avuto anche io un piccolo momento di gloria qualche anno fa (Ommamma sono già dieci!), non come arancere ma come pittrice, quando il carro progettato e dipinto da me (all'aria aperta, nel pieno gelo di gennaio), ha vinto il primo premio per le pariglie. Eccolo, un bel ricordo.. il mio carnevale.




sabato 1 marzo 2014

aspettando la primavera


I colori, se presi singolarmente, sono soggettivi, nel senso che assumono un valore e un significato in base a quello che l'osservatore ci mette di suo.  Tutta un'altra faccenda è osservare una palette di colori , che ha esattamente l'odore (sì, l'ho detto), il sapore (ho detto anche questo) e l'emozione che chi l'ha creata voleva che noi ci trovassimo dentro.
In questi giorni di pioggia e vento, sento un gran bisogno di un'inizio di primavera e ho cercato ispirazione in questi colori e in queste immagini per poterne sentire il profumo. 
Questo è il mio progetto di questa settimana per iniziare il mese di marzo con un pallido sole : vorrei dipingere a olio una serie di 4 pannelli di 20x20cm, prendendo spunto da questa combinazione...