Quando ho letto di questa rubrica di
Cappello a Bombetta ho pensato di dover per forza dare il mio contributo in qualche modo. Anzi, mi sono proprio sentita chiamata in causa perchè a proposito di cose fatte stò messa bene, ma quando si parla di cose DISFATTE e RIFATTE e poi RIDISFATTE e RIRIFATTE non mi batte nessuno.
Ve la ricordate la gomma mezza blu e mezza rossa, quella che da una parte cancellava la matita e dall'altra la penna biro? Ecco, ne avrò consumate a chili di quelle gomme e quanti fogli bucati... non perchè sbagliassi a fare le addizioni (in realtà ero anche un pò secchiona), ma semplicemente perchè i puntini sulle I non mi riuscivano perfettamente centrati o perche la gambetta lunga della Q non mi veniva come dicevo io. Una questione di estetica. Anche lì. Ma questo è un altro discorso.
Tornando all'argomento di oggi, gli Epic Fail, vi racconto il mio.
Ormai l'uncinetto mi ha ingabbiata, è la mia arma, il mio diletto, il mio mio tormento, non passa sera senza che io metta insieme almeno un paio di giri ristoratori, che mi riposi gli occhi su quei gomitoli colorati. Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo e alla fine, anche io come molte colleghe "crafter", ho ceduto alla tentazione della fettuccia. Poca fatica, grande risultato, con un uncinetto del diametro di quello di un mignolo in quattro minuti fai una catenella che fa il giro del paese.
Ecco, se vi venisse voglia di provare, MAI MAI MAI mischiare tre fettucce di spessori diversi per fare un tappeto per il bagno a maglia alta. Ho comprato della fettuccia a buon mercato prodotta da chissachì, non male come materiale, peccato che non mi è venuto in mente subito di confrontare le tre tinte e così a lavoro ultimato avevo questo tappeto a onde, carino nella trama e nei colori, ma inguardabile nella forma, anzi sarebbe meglio dire nella NON-forma. E poi diciamocelo.. un tappeto così pesante in bagno non è il massimo, dopo una settimana l'ho lavato (40° in lavatrice senza problemi, ottimo, per carità), ma ci ho dovuto perdere una seconda settimana ad aspettare che si asciugasse.
Così ho convocato a rapporto la parte della famiglia sotto il metro e dieci, loro sì che ce l'hanno nel DNA il gene vandalo e quindi hanno accettato di buon grado la mia richiesta di aiuto. Concentrati in questa follia distruttiva, tira di qua, fai su di là, abbiamo riavvolto il nastro e ricomposto i gomitoli. E' stato entusiasmante, questa volta è stato molto più divertente il DISFARE che il FARE, abbiamo passato una mezzora serena e produttiva impegnati in un'attività a dir poco liberatoria!
Mi è piaciuto così tanto che magari domani tiro fuori i maglioni vecchi e giù a disfare...
Comunque alla fine, con tutta quella fettuccia recuperata ci ho fatto dei bei cesti contenitori di misure diverse, cinque per la precisione: due grandi per le riviste, uno medio per i trucchi, altri due per i prodotti da bagno... perchè alla fine è lì che sono finiti, nel bagno dove doveva stare il tappeto!
Ho avanzato anche il materiale per un sesto cestino.. credo che lo farò bello capiente così poi ci metto dentro le gomme rosse e blu...
Cara Serena Bombetta, l'essere umano "ha da sbaglia'". E vabbè. Poi persevera. E vabbè. Però che noia.
Creare, trasformare, plasmare, modellare, distruggere e poi ricostruire.. ecco qual'è la parte divertente dell'Errore, la parte che ha il potere di darci coraggio, felicità, soddisfazione, la parte che può essere rifatta all'infinito, la parte che cambia e che Ci cambia ogni volta. Perchè se non impariamo dai nostri stessi errori allora cosa li facciamo a fare?!