mercoledì 31 dicembre 2014

Essenzialmente... Buon anno nuovo!

Tiro le somme.

Nel 2014 abbiamo eliminato, in ordine sparso: un neo, il pannolino, una ciste preoccupante, i cancelletti dalle scale, le tonsille, le sbarre dal lettino e una lavatrice troppo vecchia e troppo piccola.

Tutte cose che ci hanno dato sollievo, soddisfazione, a tratti felicità.

 D'altro canto Noi, come famiglia,  accumuliamo quasi per vocazione ogni sorta di ciarabattola. Ammucchiamo scarpe nell'ingresso di casa, macchinine di ogni taglia e dimensione in ogni cassetto raggiungibile in punta di piedi, scorte di merendine nella dispensa per affrontare i tempi duri, caramelle alla frutta sotto i materassi... Ma se parliamo di aggiunte sostanziali nell'arco di tutto un anno diciamo che le possiamo contare sulle dita di due mani, includendo ovviamente anche la nuova lavatrice da 8 kg.

Il vero Cambiamento è frutto di un'operazione matematica. Si toglie o si aggiunge qualcosa, un gesto, un'abitudine, un'oggetto, una persona.
Ma io dico che non c'è niente di meglio che lasciare cadere la zavorra inutile per viaggiare leggeri godendosi il panorama. 

Fate spazio per l'anno che viene. Buttate dalla finestra il superfluo e allargate i confini della vostra mente, del vostro cuore, delle vostre case. Fate un pò di "decluttering" visto che il termine va tanto di moda. Liberatevi di ciò che non vi fa stare bene, lasciatevelo alle spalle senza voltarvi più indietro.

Via tutta quella roba che ostacola la vista e non vi fa guardare lontano, via quei rami secchi e improduttivi, via quelle persone che non vi fanno stare bene, via quei jeans stretti che tenete nell'armadio sperando, un giorno, di essere più magre.

Iniziate lanciando lontano qualcosa e facendo un bel respiro profondo. Avrete molto più spazio per tutta quella vita che vi aspetta.

Ma tenete ben strette le poche piccole grandi cose che vi rendono felici per davvero. Giusto l'essenziale.

Un caldo abbraccio e un Augurio di cuore a tutti voi. Per un uno spazioso, libero, arioso, bellissimo 2015!



martedì 2 dicembre 2014

Calendario dell'Avvento

Ecco come due calze spaiate sono finite appese ad una scala.
Stavo per andare a comprarlo al Lidl, il Calendario dell'Avvento dico, quello classico con finestrelle e cioccolata. Perchè in fondo sono una alla vecchia maniera e lo Spirito Natalizio entra in me solo dall'Otto Dicembre in avanti. Faccio fatica davvero a sopportare tutto quel Natale distribuito a manate già dal sedici di Ottobre. Anzi, ne avevo già la nausea io, di lucine e festoni. Ma al Calendario non si rinuncia.
Proprio no.

Perchè?
Semplice.

Perchè  c'è una cosa, sopra tutte le altre, in cui tutti i bambini sanno essere maestri. Loro sanno da sempre, e ce la possono insegnare senza tanti giri di parole, una verità che qualche volta da grandi si dimentica.

Che è molto più divertente essere felici tutti i giorni per piccole cose piuttosto che un giorno all'anno per un regalo da scartare.

Comunque, il trenta di novembre sono cascata dal pero. Non avevo ancora un Calendario.
POI HO PENSATO CHE LE COSE PIÙ SEMPLICI SONO SEMPRE LE MIGLIORI.

Fortuna che c'è mia cugina.
Voi ce l'avete una cugina che abita in Norvegia e che vi ha portato due paia di Uglycc durante la sua ultima visita? Perchè io sì e come recita lo slogan le Uglycc sono "probably the best wool socks ever made" e in più diciamocelo, il motivo "Marius" tipico norvegese fa tanto tanto Natale.

Quindi ecco lì le calze, appese alla scala con due mollette di legno tra le palline "vintage" di alberi vecchi quarant'anni e i fiocchi di neve ancora da pitturare fatti con i bastoncini dei ghiaccioli (che uno d'estate li tiene tutti perchè si sa che prima o poi a qualcosa servono no?!)

Fatto da me, con più amore che mai e solo con roba trovata per casa nel momento del bisogno.
Ogni giorno loro ci troveranno un cartoncino con la data e un disegnino da colorare (e poi da appendere ancora alla suddetta scala). E anche una sorpresina in fondo in fondo alla calza che potrà essere caramella, cioccolata, frutta secca... e qualcos'altro che mi verrà in mente strada facendo.

Il primo e il secondo sono già andati. E vedere i loro occhi illuminarsi per quei piccoli tesori è stato commovente. Talmente contagioso da prenderci gusto: piccole gioie quotidiane da cercare almeno una volta al giorno per ventiquattro giorni. Più Natale di così!








P.S. Le altre due calze sono nel cassetto, pronte per essere riaccoppiate il giorno di Natale!