mercoledì 31 agosto 2016

Pattern d'Agosto e il meccanismo perfetto del ricordare davvero.

Avete presente la scena in cui Anton Ego assaggia la ratatouille?
Avete presente QUELLA senzazione?
Quando basta una leggera pressione nel punto giusto per risvegliare ricordi che non sapete nemmeno voi in quale cassetto della vostra testa avevate archiviato...

La memoria lavora in modi strani. Ma strani strani. Tu scatti foto, scrivi diari, tracci percorsi all'indietro di tutto quello che ti sembra importante. Pensi che in questo modo potrai, un giorno, attingere ai ricordi a comando. Arrivi persino al punto di saperli a memoria, i tuoi ricordi; milioni di fotografie da riguardare all'infinito, calamite da attaccare allo sportello del frigorifero, canzoni da cantare a squarciagola con il finestrino abbassato.

Ma i veri tesori sono già nel tuo dimenticatoio personale. E tornano a galla solo in rarissime ed eccezionali occasioni.

No. Non decidi tu,  nè come, nè quando.


 Flashback da farti venire la pelle d'oca alta alta. Capita che ti si ripresenta , per una frazione di secondo, lo stesso profumo, la stessa voce, lo stesso inconfondibile sapore di quella volta, e allora scatta il meccanismo perfetto del ricordare per davvero.


E' una questione di pancia.

Il nostro cervello è fatto per trattenere  le formule di matematica, le poesie a memoria, le date dei compleanni e i nomi dei sette nani.

Ma la pancia no.


La pancia , lei è fatta per tenersi dentro il sapore dolce e metallico dell'acqua e zucchero col cucchiaino a casa della mia bisnonna, quel disco consumato che fa sembrare più bella la canzone di mille estati fa, la consistenza liscia della colla vinavil spalmata sui palmi delle mani, il profumo di liquerizie arrivando a scuola nel giorno del mercato... Potrei andare avanti ore.
Ha tanti nomi e per ogni sfumatura il significato non cambia e rimane sempre lo stesso.
Chiamalo sfondo, trama, accompagnamento, sottofondo, profumo, sentore, scenografia, texture, retrogusto, sensazione.
Io lo chiamo pattern.

Pattern d'agosto.


Perchè alla fine quello che rende prezioso un ricordo non è il ricordo stesso, ma è quella serie di coincidenze che gli fanno da sfondo e che ci danno l'illusione, quando si ripresentano, di poter tornare indietro nel tempo.

Come Anton Ego quando assaggia la Ratatouille la prima volta.
Che poi anche per lui, la seconda volta non sarà più lo stesso...


I Pattern d'agosto sono sensazioni che vorrei rimanessero lì, sospese nel tempo. La carta da parati sullo sfondo della fotografia in bianco e nero. Il rumore della puntina sul vinile.
Ho postato su Instagram (social come mai prima d'ora, avete notato? eh?!) un pattern per ogni giorno del mese di agosto, sfumature delle mie giornate, piccoli pezzi di vita.

Potete andarle a vedere sul mio profilo Instagram, questo qui.

Voglio pensare che siano immagini evocative e mi piace l'idea che un giorno, rivedendo questo puzzle dai contorni sfumati, tornerò per un istante a questa meravigliosa estate, con la mente, con il cuore e forse anche con la pancia.



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