martedì 30 settembre 2014

Starci dentro, ovvero Facebook ai tempi miei.

Avevo sedici anni e rubavo pagine di giornale. Ebbene sì, in sala d'attesa dal dentista io di nascosto strappavo pagine alle riviste e me le portavo a casa. Ma non ero l'unica novella Arsenio Lupin in giro dalle mie parti, quasi tutti noi lo facevamo, noi dell'Arte&Design, sezione del Liceo Scientifico Sperimentale che ancora non aveva un nome, oggi "Piero Martinetti".
Poi organizzavamo le immagini in faldoni che ci portavamo appresso ogni volta che avevamo bisogno di spunti per un progetto, per un compito, per un disegno.

Era il nostro Pinterest.

Non c'è bisogno che vi dica che il nostro Facebook consisteva nell'attaccarsi al citofono di un amico per farlo uscire (poi con la patente un colpo di clacson e non si doveva nemmeno scendere dall'auto) e che il nostro Flickr era far sviluppare il rullino con le foto del mare e vederle dopo "soli" sette giorni (se lo studio fotografico era di quelli avanti e se non avevamo bruciato il rullino con un raggio di sole e ciao).

Non sono Matusalemme, questo era del tutto normale una ventina di anni fa, solo che ce lo siamo quasi dimenticati.


1992. Incrocio tra due immagini a pastelli su carta, 20x30cm

Vedete questo disegno? Sono due immagini incrociate, una è la riproduzione della "Tempesta" di Giorgione, l'altra è la faccia di una pubblicità di bagnoschiuma credo, frutto di una scorreria nello studio dentistico appunto.
Quanto ci mettereste voi a farlo con Photoshop? Cinque secondi, anche meno immagino. Ecco, io l'ho fatto a mano, con i pastelli acquerellabili, che mi sembravano già un miracolo tecnologico. Ci misi ore, forse una settimana, ma poi presi un bel voto.

Questo la dice lunga su come sia oggi il mio faticoso e controverso rapporto con la tecnologia.

Se quella sedicenne che si esaltava per dei ritagli potesse vedere quello che esce oggi dal mio monitor credo che impazzirebbe di gioia. Ma poi si perderebbe da qualche parte là dentro, incapace di gestire tutto quel ben di Dio.
Menomale che la cosa è stata graduale almeno, così abbiamo avuto il tempo di prendere le misure (io e la sedicenne).

Abbiamo imparato a chattare, a taggare, a loggare, lo abbiamo fatto prima per scherzo, poi per gioco, qualcuno per lavoro. Per noi (... noi saremmo quelli dai trentacinque in su, per intenderci) è stato un valore aggiunto, un esperimento, l'esplorazione di un mondo nuovo.

Ma poi ci siamo moltiplicati e abbiamo creato una nuova generazione di piccoli mostriciattoli tecnologici dal dito fumante per cui tutto questo sarà normale, ma che dico, vitale.
Non ne potranno fare a meno, non sarà per loro nemmeno immaginabile un mondo senza wathsapp, senza instagram, senza youtube... e sarà un mondo migliore. Sicuro che sarà migliore, di questo sono certa, perchè loro avranno talmente confidenza con tutto questo che di sicuro ne useranno le potenzialità per qualcosa di grandioso. O almeno lo spero. 
E se poi vorranno continuare a fare foto ai piatti di bucatini pazienza.

Quando arriverà quel giorno, che poi non è così lontano, noi come minimo dovremo sapere l'abc. Per non allontanarci troppo da loro se non altro.

Ecco perchè dopo aver aperto un blog per gioco, ho aperto un profilo Facebook per gioco. Con tutti gli inciampi, gli errori e le badolate del caso. 
Ecco perchè solo ora e non prima. 
Perchè io che ho sempre denigrato e respinto tutta questa tecnologia che mi sembrava invadente, ora vorrei farci amicizia, per poter almeno fare finta di capire quello che ne faranno i miei figli quando sarà il loro turno. Starci dentro.
E poi sì, anche perchè a dirla tutta è divertente, non come sarebbe divertente tornare ad essere una sedicenne, ma quasi quanto mischiare i pastelli sulla carta.

4 commenti:

  1. Che piacere leggere questo tuo post Irene... i miei "ventanni fa" erano come i tuoi anche se in un'altra parte d'Italia... anche se in un'altra scuola. Ma la citofonata all'amico era la stessa!
    Condivido in pieno quello che hai scritto e ci voglio star dentro anche io come te per scoprire, capire, indagare per non perdermi nulla di questo continuo divenire. Ho già messo il mi piace sulla tua nuova pagina FB! Mi riconoscerai sono itommasini4u!!! Un abbraccio, Giorgia P.s.penso che il tuo "Incrocio di immagini" sia molto ma molto meglio di qualsiasi cosa photoshoppata!!!

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    1. grazie Giorgia, tanto per i nostri figli saremo sempre "antiche" così come lo erano per noi i nostri vecchi! E che ci vuoi fare, è la vita... ma almeno ci proviamo no?!!

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  2. Sai che lunedì mi son presa il computer nuovo, son passata al mac dopo vent'anni di pc, ed ero un po' indecisa: sarò capace di adattarmi al cambiamento? di abbandonare vecchi automatismi ed aggiornarmi? Poi ho fatto proprio lo stesso pensiero: voglio stare al passo con questi tempi velocissimi anche per non chiudermi gradualmente fuori da quello che fa/farà parte del loro mondo!

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    1. rinnovarsi è sempre cosa buona, rimettersi in gioco, adattarsi ai cambiamenti... è un pò un innamorarsi di qualcosa di nuovo no? ... oppure scoprire con gioia che non possiamo fare a meno del vecchio...

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